L’edilizia è uno dei settori che, negli ultimi anni, ha vissuto un’evoluzione significativa, trainata dall’ecobonus, ma anche dall’introduzione di nuovi materiali e nuove tecnologie costruttive. Eppure, come evidenziano di dati Cresme, il settore soffre ancora a causa di una bassa produttività. E addirittura, negli ultimi tre decenni, a parità di prezzo la produttività è diminuita del 20%. Si tratta di dati preoccupanti, soprattutto alla luce del fatto che, esaurita la spinta degli incentivi statali, l’intero settore è chiamato ad una profonda trasformazione e le aziende italiane dovranno misurarsi anche con realtà straniere pronte a sbarcare in Italia per realizzare le grandi opere. Da qui l’idea di Hilti, l’azienda leader nella produzione di elettroutensili per l’edilizia, di proporre piattaforme software ingegnerizzate appositamente per il settore e di organizzare giornate di confronto per individuare nuovi ambiti di efficientamento.

Fieldwire: l’efficienza nei cantieri edili

E proprio in occasione del Productivity Lab, organizzato a Milano insieme all’università Bocconi, abbiamo incontrato Luigi Ancona – Sales Director di Hilti Italia e Martino Incarbone – Sales and Marketing Director for Energy and Industry segment, in the Region Europe South di Hilti per comprendere come le piattaforme software stiano cambiando le realtà dei cantieri edili. In particolare Hilti, grazie alla propria esperienza nel settore, ha firmato la soluzione Fieldwire, già utilizzata nella gestione di oltre due milioni di cantieri nel mondo, che permette a tutti i professionisti dell’edilizia di collaborare attraverso un’unica piattaforma. “Proprio la condivisione delle informazioni -spiega Ancona – aumenta la produttività e minimizza gli errori”.

Del resto, come ha spiegato il professore della Bocconi, Paolo Guenzi “In un contesto che cambia, occorre cambiare anche gli schemi. Ed i giocatori si devono adattare”.

Proprio le indagini condotte all’interno di Bocconi hanno evidenziato come, pur in un settore estremamente “fisico” come quello dell’edilizia, la digitalizzazione ha già rivoluzionato alcune funzioni, mentre altre sono ancora in ritardo. Una situazione che appare destinata a subire un’ulteriore accelerazione, sia per l’evoluzione tecnologica sia perché proprio i clienti delle imprese edili hanno ormai digitalizzato la maggior parte dei processi. Al punto che il mercato vede oggi 11mila aziende capaci di proporre soluzioni di digitalizzazione per l’edilizia. Mentre solo tre anni fa, i Vendor di settore erano poco più di un migliaio.

Velocità ed esplosione dell’offerta hanno anche un risvolto negativo, perché le aziende faticano ad orientarsi e ad identificare investimenti caratterizzati da una logica evolutiva. Un problema che diventa ancora più delicato per le piccole aziende, dove mancano le necessarie professionalità. Di contro il mercato sta cambiando e l’82% dei buyer industriali si aspetta un’esperienza di acquisto simile a quella sperimentata in ambito privato: veloce, semplice, personalizzata e proattiva. E’ quella che Guenzi definisce la Amazon-izzazione dei processi di vendita.

Secondo il docente, infatti, occorre capire perché e cosa digitalizzare. Ma, ancora prima, è necessario decidere se migliorare prima l’efficienza o l’efficacia. Occorre inoltre capire che cosa vogliamo migliorare, nei processi interni o in quelli esterni. Anche per questo è spesso opportuno definire una strategia evolutiva con un paio di obiettivi ben definiti, per poi muoversi verso gli altri, dopo aver fissato priorità chiare e target raggiungibili.

Tutto questo, gli fa eco Paola Caiozzo – anch’essa professore dell’Università Bocconi, è reso possibile da un corretto utilizzo dei dati, che “permettono di pianificare le attività in funzione dell’effettivo consumo di tempo storico. Inoltre posso monitorare l’attività interna ed esterna, mentre il monitoraggio in Real Time aumenta la qualità e l’oggettività della reportistica. Anche la sicurezza viene aiutata dalla digitalizzazione dei processi produttivi di un cantiere. “Così come la produttività è favorita dall’immediatezza della comunicazione e dalla possibilità di limitare le interpretazioni e la perdita di informazione durante le comunicazioni”.  Tutte esigenze alle quali risponde oggi la piattaforma Fieldwire.

Dov’è il mio trapano?

La produttività, però, non dipende solo dalla piattaforma di gestione del progetto, ma anche da soluzioni molto mirate e capaci di risolvere problemi concreti. E Martino Incarbone ricorda come la gestione degli elettroutensili rappresenti, all’interno di un cantiere edile, un autentico incubo. Infatti è particolarmente difficile mantenere l’ordine e garantire la disponibilità delle attrezzature in ambiente spesso destrutturato.

“Grazie alla notevole esperienza ed allo stretto rapporto di collaborazione con il mercato, noi conosciamo bene le esigenze dei clienti. Questo ci ha permesso di sviluppare un software come ON!TRACK, la soluzione per la gestione di beni e materiali, creato nativamente per soddisfare le esigenze dei cantieri edili”. Infatti, a differenza di soluzioni eccellenti nel proprio settore ma riadattate al mondo dell’edilizia, ON!TRACK permette nativamente di geolocalizzare gli utensili , conoscerne lo stato di salute, prenotare gli interventi di manutenzione… Il tutto inserendo una semplice sim agli utensili targati Hilti.

Perché, nel mondo dell’edilizia, l’efficienza non dipende solo dall’impiego dei migliori strumenti, ma è sempre più legata alla digitalizzazione delle attività. E, per tale ragione, Hilti si propone oggi come leader nello storico ambito degli elettroutensili, ma anche come protagonista nella fornitura di piattaforme software ingegnerizzate nativamente per l’edilizia.