L’acronimo CNAO (Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica) è poco noto al grande pubblico. Eppure si tratta dell’unica struttura in Italia (ed una delle sei al mondo) in grado di erogare trattamenti di adroterapia mediante l’impiego di protoni e ioni carbonio. E’ questa una forma avanzata di radioterapia, come spiega Mariavittoria Livraga – responsabile amministrativo di Fondazione CNAO – che, invece di utilizzare raggi X, impiega protoni e ioni carbonio per eliminare le cellule tumorali in modo mirato.

L’impiego di particelle più pesanti e caratterizzate da un’elevata energia rispetto agli elettroni, infatti, è più efficace nel trattamento di alcuni tumori, con un’indicazione specifica per quelli radioresistenti o classificati “inoperabili”.

Si tratta di cure all’avanguardia, che Livraga conosce bene pur avendo una responsabilità nell’ambito amministrativo. Infatti, pur non essendo né un medico né un fisico, da quando ha conosciuto CNAO, si è appassionata “alla causa, e al fatto che ci fosse uno scopo nobile dietro questo lavoro”. Anche perché proprio il ruolo amministrativo risulta fondamentale per la corretta gestione dei finanziamenti raccolti in ambito nazionale ed internazionale, grazie ai quali la fondazione è in continua crescita e sta completando l’introduzione di tecnologie ancora più innovative e sperimentali per la cura dei tumori.

Una sfida continua, che ogni giorno appassiona Livraga, sia dal punto di vista professionale che umano. Perché, anche se l’obiettivo non è quello di “fare utile”, l’aspetto economico è necessariamente fondamentale. Si tratta infatti gestire progetti a livello internazionale, nel rispetto dei rigidi parametri di Business Plan e di rendicontazione per avere le risorse necessarie ad affrontare i tumori con percentuali di successo sempre maggiori.

Nell’ambito della cura, però, è spesso difficile definire il confine tra etica ed esigenze economiche. Esigenze che non possono essere poste in contrapposizione. Per questa ragione Livraga conclude la propria riflessione evidenziando come sia difficile trovare un equilibrio, perché “le risorse economiche e professionali sono spesso limitate”. E questo porta, a volte, a scelte anche dolorose.

L’ultima domanda è però dedicata al ruolo specifico di Livraga: “Come si diventa un buon manager nell’ambito della sanità?” Scopritelo nella nuova puntata di “Manager in 9 minuti”